Approfondimenti sulle tematiche affrontabili con il supporto psicologico
Negli ultimi anni è possibile notare un notevole aumento del disagio nei giovani adulti (19-35 anni), sia nelle notizie di cronaca che all'interno del nostro lavoro clinico. Diventa essenziale quindi domandarsi sulla fenomenologia e sulle cause del dilagante malessere di questi ragazzi.
Nella società contemporanea stiamo assistendo all’aumento del disagio psichico del giovane adulto, manifestato spesso sotto forma di uno stato di stagnazione o blocco nel percorso di sviluppo personale e professionale. Tale fenomeno può trovare radici nella complessità del panorama socio-economico attuale, caratterizzato da precarietà lavorativa, dalla sempre più vasta possibilità di scelta dei percorsi universitari (che possiamo riassumere denominandolo “l’effetto Home page di Netflix”), dalla pressione sociale per raggiungere determinati standard di successo e realizzazione di sé.
In sintesi, quelli che dall’esterno possono apparire come ragazzi pigri, svogliati e disimpegnati nei confronti dello studio, bloccati in uno stato pseudo-adolescenziale mirato a sperimentare e divertirsi, soprattutto per coloro che sono iscritti all’università senza riuscire a passare o addirittura presentarsi agli esami, sono in realtà giovani imbrigliati nel pensare costantemente allo studio, vivendo con insormontabile sofferenza l’idea stessa del non farcela, del non riuscire a realizzare i propri sogni.
Tutto questo si configura come punto cardine del blocco universitario: l’eccessiva identificazione del ragazzo con il percorso di studi. Ciò che, da una parte, potrebbe ricordare un elemento di spinta, di forte motivazione all’impegno e alla dedizione; dall’altra può trasformare ogni fallimento, difficoltà o esame non passato in un potente attacco al Sé, in poche parole in una conferma della propria inadeguatezza.
Nonostante sia dato per inteso che il percorso universitario debba rappresentare una scelta individuale, spesso quest’ultimo finisce col rappresentare un progetto familiare in cui, ancora una volta, i nostri ragazzi vengono investiti delle aspettative del nucleo di appartenenza, il quale non solo vive nella trepidante attesa del momento di proclamare il giovane “Dottore”, ma monitora costantemente l’andamento del percorso rivestendo, quasi sempre, il ruolo di primo finanziatore del progetto stesso.
La questione può diventare ancora più complessa poiché, davanti alla crisi del giovane adulto, la comunità educante mostra una sempre maggiore difficoltà a porsi in una posizione di affiancamento e di empatia nei confronti del soggetto bloccato, fatti che generalmente si verificano con maggiore facilità di fronte alle sofferenze dell’adolescente.
Dunque, in parte a causa della maggiore età, in parte per via dell’aver già raggiunto l’obbiettivo spartiacque del Diploma di Maturità, elementi che possono portare a una rischiosa “sdrammatizzazione” del disagio da parte degli adulti di riferimento, i giovani adulti finiscono spesso col trovarsi soli e soprattutto incompresi.
Un tema estremamente complesso per il giovane adulto risulta quindi riscontrabile nella difficile ricerca di equilibrio tra le aspettative esterne e i propri desideri e obiettivi personali, vicenda che diventa spesso centrale nel contesto dei percorsi di sostegno psicologico.
Oggi, sempre più giovani adulti richiedono di attivare un percorso con lo psicologo, il quale può strutturarsi come un aiuto essenziale per trovare comprensione e ascolto al di fuori del contesto familiare.
Bibliografia
Di Lorenzo, M, (2024) “Giovani adulti in crisi. Comprendere e affrontare gli ostacoli nel percorso formativo”, Franco Angeli
Video di presentazione del libro del Dott. Di Lorenzo in dialogo con Virginia Suigo nella serie di webinar “Dialoghi Minotauro”
Articolo “Il giovane adulto bloccato e i suoi genitori” di Secondo Giacobbi, scaricabile nella libreria digitale dell’Istituto Minotauro
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